Legge di Bilancio 2024: gli incentivi per le imprese

Più assumi meno paghi: maggiori deduzioni, dal 120% fino al 130%, per assunzioni a tempo indeterminato di giovani, donne, lavoratori di categorie svantaggiate ed ex percettori del reddito di cittadinanza. Previsti 1,3 miliardi per finanziare l’agevolazione.
Stanziati 1,8 miliardi per il credito di imposta delle imprese che investono in beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nella ZES unica del Mezzogiorno.
Previste risorse aggiuntive anche per i Contratti di sviluppo, la Nuova Sabatini e il fondo crescita sostenibile.
Rinviata fino al 1° luglio 2024 l’entrata in vigore della plastic e sugar tax.
Le imprese sono tenute a stipulare polizze assicurative a copertura dei rischi derivanti da catastrofi e calamità naturali.
Queste alcune delle novità in materia di incentivi alle imprese contenute nella legge 30 dicembre 2023, n. 213, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 30/12/2023 n. 304.

Decontribuzione delle lavoratrici con figli
L’articolo 1, commi 180-182, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, riconosce un esonero del cento per cento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri di tre o più figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico, fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo, nel limite massimo annuo di 3.000 euro riparametrato su base mensile.
Nel dettaglio, il comma 180, prevede, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 un esonero totale della contribuzione previdenziale per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti dovuta dalle lavoratrici madri di tre o più figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo, nel limite massimo annuo di 3.000 euro riparametrato su base mensile. Il riferimento è alle donne lavoratrici dipendenti del settore privato e del settore pubblico con contratto a tempo indeterminato.
NOTA BENE – Tale decontribuzione è riconosciuta, in via sperimentale, per i periodi di paga relativi all’anno 2024 anche alle lavoratrici madri di due figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo (comma 2).

Torna in alto